Una realtà rinnovata per un settore più forte, efficiente e internazionale
Roma e il Lazio tornano a risplendere sotto i riflettori internazionali grazie a una vera e propria rivoluzione nel cuore dell’industria cine-audiovisiva italiana: è stata inaugurata ufficialmente la nuova Fondazione Roma Lazio Film Commission, punto di svolta per il comparto e nuova casa istituzionale per produttori, maestranze, artisti e professionisti dello schermo. Un progetto che nasce da un processo profondo di riforma strutturale e gestionale, con l’ambizione di trasformarsi in un polo di riferimento nazionale e internazionale per l’intera filiera del cinema e dell’audiovisivo.
Alla serata inaugurale, ospitata in una location emblematica per la settima arte, erano presenti personalità del mondo del cinema, della cultura, delle istituzioni e dello spettacolo. È qui che è stato ufficialmente presentato il nuovo Consiglio di Amministrazione, nominato congiuntamente da Regione Lazio e Roma Capitale: a guidare il rilancio della Fondazione sarà Maria Giuseppina Troccoli, esperta di settore e nuova Presidente, affiancata da Christian Uva come Vicepresidente e Lorenza Lei nel ruolo di Amministratore Delegato. «Il nostro obiettivo è costruire un sistema coeso, capace di sostenere la crescita professionale, attrarre investimenti e valorizzare le eccellenze del territorio» ha dichiarato la Presidente Troccoli, sottolineando l’importanza di una visione inclusiva e contemporanea.








Un nuovo modello: efficienza, inclusione, internazionalizzazione
La Fondazione si muove su diversi assi strategici: industry, formazione, territorio, internazionalizzazione. Sul fronte produttivo, saranno attivati sportelli territoriali nel Lazio per accompagnare le produzioni nella logistica e nella ricerca di location “film friendly”. Una nuova guida alla produzione, semplificata e digitale, accompagnerà le imprese nel processo realizzativo, sostenuta anche da fondi regionali e comunitari (oltre 9 milioni di euro stanziati solo per il 2025, di cui 3 milioni direttamente alla Fondazione).
Altro tassello chiave è la formazione: la Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté, eccellenza gratuita finanziata con il Fondo Sociale Europeo, entra ufficialmente a far parte della Fondazione, insieme all’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, per garantire percorsi accessibili, altamente professionalizzanti e collegati alle reali esigenze del mercato.
Il Lazio capitale dell’audiovisivo
Non è un caso che proprio Roma e il Lazio guidino la classifica nazionale per numero di imprese del settore audiovisivo (2.400) e occupati (13.000 addetti). La regione è prima in Italia per imprese attive nel comparto e seconda in Europa per investimenti a favore del cinema e dell’audiovisivo. Il programma Lazio Cinema International, cofinanziato con fondi FESR, ha già sostenuto 215 opere dal 2016 a oggi – tra film, serie, documentari e animazioni – attirando 261 case di produzione straniere da 38 Paesi e ottenendo oltre 350 premi e 470 nomination nei principali festival del mondo.
Cineturismo, un tesoro da valorizzare
Roma e il Lazio non sono solo centri di produzione, ma veri musei a cielo aperto del cinema. Da Cinecittà alle vie della capitale, da Civita di Bagnoregio ai Castelli Romani, dai set felliniani alla Tuscia western, ogni angolo è stato immortalato da generazioni di registi italiani e internazionali. Il cineturismo – ossia il viaggio motivato da film e serie – rappresenta oggi una leva strategica sia per la promozione culturale che per l’economia locale. «Il nostro obiettivo è fare del Lazio una regione film-friendly a 360 gradi. Una terra che accoglie e accompagna le produzioni e, al tempo stesso, si racconta attraverso di esse» ha spiegato Lorenza Lei. L’identità cinematografica del territorio è un valore economico, culturale e turistico da proteggere e rilanciare. Le nuove politiche della Fondazione puntano infatti anche a sostenere progetti di cineturismo, collaborazioni con le DMO, tour tematici legati ai set e valorizzazione del patrimonio audiovisivo storico.
Verso il futuro, con tutta la filiera
Agenti, casting director, location manager, tecnici e maestranze: la Fondazione non sarà solo una vetrina, ma un luogo operativo di inclusione e confronto. Con azioni mirate di formazione, promozione e networking, si vuole dare voce a tutte le anime del comparto, costruendo una comunità del cinema unita, efficiente e competitiva, pronta ad affrontare le sfide del mercato globale. «La Fondazione sarà un laboratorio condiviso, non una torre d’avorio. Un luogo dove tutti gli attori del settore potranno proporre, partecipare e costruire insieme nuove traiettorie di sviluppo», ha sottolineato Christian Uva.
Un film che inizia ora
Quella della Fondazione Roma Lazio Film Commission è una vera sceneggiatura in progress, scritta a più mani per riportare Roma e il Lazio al centro del grande schermo mondiale. Con infrastrutture adeguate, strategie mirate e una governance capace di ascolto e visione, si apre una nuova stagione per il cinema italiano. Perché qui, più che altrove, la realtà è spesso più affascinante della finzione.