Il format che trasforma la diversità in forza, e la tavola in un palco
Non chiamatelo semplicemente programma: Cooked Hard – Cotto Duro, ideato da Marco Calisse, è un pranzo di quelli che non si dimenticano. Di quelli in cui, tra un boccone e l’altro, scopri che la diversità non è un contorno, ma l’ingrediente principale. Qui la tavola diventa palcoscenico e le persone—quelle vere, non attori in pausa caffè—sono le vere star. Ispirato alla magia umana dell’iconico pranzo in terrazza de Le fate ignoranti, questo format prende quel concetto e lo porta nel 2025: storie vere, vite vere, emozioni genuine. Niente copioni, solo verità servita calda, condita da sorrisi, qualche lacrima e—perché no? —un po’ di ironia ben piazzata.
In realtà non è solo un programma, ma una rivoluzione con le gambe sotto al tavolo. In un mondo in cui i media ancora inciampano sulla parola inclusione, Cooked Hard fa un passo avanti deciso e invita tutti: neurodivergenti, attivisti LGBTQIA+, artisti, genitori single, performers, migranti, persone con disabilità… insomma, chiunque abbia una storia che meriti di essere ascoltata (spoiler: tutti noi). Qui nessuno deve alzare la mano per chiedere il permesso di esistere. Qui si ascolta, si accoglie, si celebra.
Temi forti? Eccome. Ma sempre serviti con garbo e quel pizzico di ironia che aiuta a digerire anche le verità più dure. Le storie? Toccano corde profonde, ma con la leggerezza di chi sa che parlare di cose serie non significa essere seriosi: la lingua dei segni e accessibilità; salute mentale e neurodivergenza; dipendenze e risalite; violenza psicologica e riscatto; adozione, natura, diritti degli animali. Argomenti belli tosti, insomma. Ma serviti con bellezza e umanità, perché la delicatezza è la salsa che lega tutto.
Gastronomia e mixology: l’arte di prendersi cura anche del palato
Chef Massimiliano Mennieli orchestra piatti a km 0, pensati anche per celiaci e intolleranti (qui nessuno resta a guardare il pane degli altri), e ogni puntata ha un tema cromatico: si parte con il verde, il colore della rinascita. Al bancone, Fabrizio Caponnetti prepara cocktail analcolici in perfetta palette. Insomma, se la diversità si vede, qui si assapora anche. A condurre la baracca (con eleganza): la dottoressa Anadela Serra Visconti, affiancata dall’attore Marco Falovo. Intorno, una tavolata viva, vera, dove nessuno fa numero.
Il colore guida: luce, rinascita, speranza
Ogni puntata ha un colore guida che accende piatti e conversazioni. Si parte col verde, simbolo di speranza e natura, un filo conduttore che illumina tutta l’esperienza.

Impronte che fanno storia
In ogni episodio, i partecipanti lasciano la loro impronta colorata su una tela bianca: un gesto semplice, potente, che ricorda le pitture rupestri. Tracce di esistenza, segni di passaggio. Tutte le tele formeranno una mostra finale, perché qui ogni storia merita un posto sulle pareti, non solo nei ricordi.
Special guest: Ugo, il cane di casa
A ricordare che l’inclusione non ha specie, Ugo—il cane “di famiglia” del format—veleggia tra i tavoli come solo i veri padroni di casa sanno fare. Morale: se non piace a Ugo, forse qualcosa va rivisto!
Un format che vive oltre lo schermo
Con shooting editoriali, video emozionali e reel studiati per TikTok, Instagram e YouTube, Cooked Hard esce dalla TV e entra nella vita digitale di tutti. Perché l’inclusione non ha limiti di formato.
Una tavola imbandita di umanità
Cotto Duro è l’invito che ci meritiamo: a sederci senza filtri, ascoltarci senza giudizi, e capire che l’uguaglianza non è tutti uguali, ma tutti diversi con la stessa dignità. E alla fine, diciamolo: insieme, siamo tutti più buoni. (Anche a tavola.)

Dove trovarlo
Il format andrà in onda su canali Sky, reti regionali e sulle principali piattaforme online. La produzione è aperta a collaborazioni con sponsor etici, enti culturali e media partner. Chi ha orecchie (e cuore), si faccia avanti.
Cooked Hard – Cotto Duro. Fa rumore, ma di quello buono. E non fa solo venire fame: fa venire voglia di esserci.