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Il futuro del Golf? TURISMO e PITCH & PUTT

 

Il futuro del Golf?
TURISMO e PITCH & PUTT

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Molti, soprattutto in Italia, associano il golf ad un mondo snob e ricco ma, pochi sanno, che ha umili origini e per secoli è stato giocato su percorsi disegnati esclusivamente da Madre Natura.

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Lo affermano in molti: il golf è come la vita. Questo sport è un’altalena di emozioni, una sfida con gli altri, con la natura ma, soprattutto, con se stessi. Oggi, occorre veramente poco in termini economici per avvicinarsi a questo sport che, diciamolo pure, in un momento dove si predilige sport da praticare all’aria aperta, potrebbe diventare un must per lasciarsi alle spalle un periodo complesso
Abbiamo voluto ambientare questo viaggio nel mondo del golf in uno dei circoli più importanti e famosi d’Italia: il Castello Tolcinasco Golf Resort & Spa, alle porte di Milano. Inaugurato nel 1993 e progettato da Arnold Palmer, uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi, mette a disposizione 36 buche, con tre percorsi da campionato e nove buche executive (per il gioco corto o Pitch&Putt). Le buche si sviluppano intorno ad un bellissimo Castello del XVI° secolo e alla sua antica corte, che danno al circolo un’impronta inconfondibile e d’altri tempi. Un vero e proprio paradiso per il golf ed il tempo libero per tutta la famiglia a pochi minuti dal centro di Milano.

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Ma che cos’è il golf e come si gioca? È uno sport individuale giocato colpendo una palla di piccole dimensioni (42,67 mm) con una o più mazze, partendo da una piazzola di erba chiamata “tee” fino ad arrivare in buca su di una area in erba accuratamente rasata chiamata “green”. L’obiettivo del gioco è portare la palla in buca con il minor numero di colpi. Il golf è molto diffuso nel mondo anche se non in modo omogeneo ed è lo sport più praticato in assoluto con circa 70 milioni di adepti con oltre 38.000 campi da golf in 209 paesi.
Sebbene l’immagine del golf, soprattutto in Italia, sia quella di uno sport esclusivo, per pochi eletti, in realtà sono oltre il 75% i campi da golf nel mondo che permettono di giocare senza essere iscritti pagando solo l’ingresso giornaliero.
In Italia il golf potrebbe avere un grande sviluppo legato al turismo coniugando la componente sportiva con la ricettività, la cultura, l’arte e l’enogastronomia. Inoltre, potrebbe operare come forte elemento di destagionalizzazione per incentivare l’utilizzo delle strutture alberghiere nella bassa stagione, rafforzando le attrattive del territorio.

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Ancora poco, purtroppo, è stato fatto in questi ambiti anche perché l’iter burocratico per un progetto di un campo da golf è di cinque-dieci anni. Molti paesi sono stati capaci di rivalutare aree molto depresse e desolate come ad esempio la Costa del Sol, in Spagna, con i suoi oltre 100 campi in un mercato spagnolo che attrae quasi 600 mila golfisti stranieri annui e un fatturato di diversi miliardi di euro. Un Paese come l’Italia favorito da un clima ideale in molte regioni, potrebbe attrarre numerosi golfisti stranieri che tra ottobre e aprile potrebbero decidere di venire a conoscere i nostri campi. In Francia, il progetto dedicato al Pitch & Putt “cento campi per cento città”, ha permesso di rivalutare aree depresse nelle metropoli avvicinando i giovani a un modo nuovo di stare insieme. Il Pitch & Putt (il gioco corto) è un ottimo strumento di promozione del golf in tutto il mondo.
Ma che cos’è il Pitch and Putt e come si differenzia dal golf tradizionale?
Il Pitch & Putt, nato e codificato in Irlanda circa 80 anni fa, è uno sport divertente e adatto ad un vasto bacino di utenti di
qualsiasi età. Un campo di Pitch & Putt estremizza e concentra la parte più difficile di un intero percorso di Golf, infatti, focalizza l’attenzione sul così detto “gioco corto” considerato il momento topico del gioco del Golf. Come nel gioco tradizionale le gare si svolgono sulla distanza delle 9 o 18 buche. Il Pitch & Putt offre inoltre tutte le attrattive e le difficoltà di un normale percorso di golf: stessa filosofia di gioco, stessa fisionomia del terreno con tee (aree di partenza), green (aree di arrivo con buca), bunker (ostacoli di sabbia) e ostacoli d’acqua. Il P&P è un eccellente banco di prova per “conoscere” il Golf e uno strumento di allenamento per golfisti esperti. Infatti come nel Golf si miscelano si amalgamano l’abilità, le regole e l’etichetta. Come nel Golf esiste un sistema di handicap e donne e uomini di qualsiasi età e abilità possono gareggiare insieme. La lunghezza massima delle buche è di 90 metri. La lunghezza massima dell’intero percorso (18 buche) è di 1.200 metri circa. Uno dei punti di forza del P&P sono le dimensioni ridotte dell’area sulla quale costruire un percorso: necessita solo di circa 2-3 ettari di terreno, poco più del 3% di terreno necessario per un campo di Golf. Con un minimo spazio di terreno,
contenuti costi di realizzazione e soprattutto di manutenzione, il P&P offre una ghiotta opportunità non solo a chi vuole investire nello sport, ma rappresenta anche un utile mezzo complementare allo sviluppo del turismo e della promozione di questo affascinante sport. Per chi vuole investire nel Golf, il P&P rappresenta un interessante novità in quanto può proporre ai propri interlocutori, sia pubblici sia privati, la realizzazione di reali campi da Golf in miniatura: semplici, a buon mercato e veloci da giocare. Il P&P si presenta come un’attività sportiva di una potenzialità incredibile di sviluppo. Per intenderci il P&P sta al Golf come il Paddle sta al Tennis.
Soprattutto è racchiuso nel P&P il segreto per un sicuro sviluppo del Golf come reale sport per tutti.

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