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Rosalba Iodiceconservazione del territorio e valorizzazione dei beni culturali

 

Rosalba Iodice
conservazione del territorio e valorizzazione dei beni culturali

Da sempre si occupa di programmazione territoriale, conservazione e valorizzazione dei beni culturali. Dopo la laurea in architettura, si è specializzata in progettazione urbana, ma l’esperienza che ha segnato il suo sguardo sul mondo e la sua successiva attività lavorativa è stata senza dubbio l’aver ricoperto la carica di assessore comunale. Questa esperienza le ha consentito di acquisire, arricchendo la sua formazione, quegli strumenti operativi utili a mettere in pratica strategie e visioni volte alla trasformazione e al miglioramento di alcuni significativi gioielli della nostra terra.

 

Giovanissima, appena ventisettenne, si è misurata nel governo della “cosa pubblica” con tale passione che – ci racconta – il suo Sindaco stigmatizzava il suo perseverante impegno chiamandola “Giovanna d’Arco”. Questa sua attitudine e propensione alla programmazione e gestione del territorio è sempre stata indirizzata innanzitutto alla valorizzazione degli spazi urbani e degli immobili pubblici degradati o abbandonati; di fatto, questa è diventata la sua autentica missione. Nell’area atellana, una Casa del Balilla degli anni ’40 di pregiata architettura razionalista, era abbandonata e deturpata: grazie al suo contributo fu acquisita a patrimonio comunale e con la realizzazione del progetto di restauro, riqualificazione e ampliamento realizzato con gli architetti Luigi Sirico e Pasquale Mitrano, è divenuta la Casa delle Arti, con una biblioteca e uno spazio per il teatro e per le arti applicate. Qui gli artisti Mimmo di Dio e Andrea Sparaco hanno segnato lo spazio con opere poetiche che dialogano con il linguaggio e le parole e la meditazione, nella stanza pensatoio. La casa editrice Electa ha pubblicato una monografia di questa interessante opera architettonica che è stata insignita di vari premi. A Positano, sempre nel solco dell’arte e dell’architettura, divenuti temi centrali delle sue riflessioni e delle sue opere, Rosalba Iodice è progettista, con Max De Cesaris, della riqualificazione della Piazza Flavio Gioia, con la partecipazione dell’artista Mimmo Paladino. L’intervento sottolinea la valenza dell’arte contemporanea nella città storica: la piazza è divenuta museo all’aperto di arte contemporanea e sovrasta le rovine di una villa romana. La suggestione delle rovine, dei frammenti di mosaici sotto il battuto di lapillo – tipo di pavimentazione utilizzata dai romani, così come il coccio pesto alle pareti – costituiscono la nuova pavimentazione. L’utilizzo dei materiali ripercorre il senso di uno spazio riscoperto “portato alla luce” sotto la ormai ispessita e consolidata colata lavica dell’eruzione del Vesuvio. La metafora dei ritrovamenti dei restauri e dei frammenti riportati alla luce dagli scavi si coniuga dialetticamente con la tecnica dove “ogni avanzo di opera d’arte non può essere ricondotto all’unità, come ci ha insegnato Cesare Brandi”, dice Rosalba Iodice. Paladino realizza la sua opera in mosaico con inserti nella pavimentazione e una splendida colonna, simboli della storia antica, a cui restituire voce nella memoria della comunità. Anche grazie a questo delicato e raffinato intervento urbano, negli anni successivi la domus romana è stata scavata “riportata alla luce” e oggi è fruibile quale sede di un museo archeologico.
È suo l’articolo “Il luogo inscindibile dell’arte e dell’architettura: le opere d’arte negli spazi pubblici” su D’A 32 Arte e Architettura.
Per l’illuminato imprenditore culturale Luciano Stella, progetta e realizza la Multisala Happy Maxi Cinema alle Porte di Napoli. Per questa impegnativa realizzazione anche tecnologica, è coordinatrice di un team di architetti e ingegneri. Sulla parete curva che taglia la grande vetrata strutturale, congiungendo l’esterno con l’interno, si legge: “There is no way to happiness. Happiness is the way“ volendo lasciare una riflessione anche ai frequentatori di un centro commerciale che, nostro malgrado, è divenuto l’agorà dei nostri tempi. Tra gli interventi di rigenerazione urbana redige con Alessia Fratta il Programma Integrato dell’area contigua alla Reggia di Caserta, con la riqualificazione di diversi spazi pubblici e restauri su immobili sottoutilizzati e abbandonati: questi oggi sono divenuti strutture per la cultura, per l’intrattenimento e per l’accoglienza. Qui un finanziamento pubblico di soli 5 milioni di euro ha innescato un processo di investimenti privati superiore a 70 milioni di euro, rivitalizzando l’intera area cittadina contigua alla Reggia e innescando una qualificata programmazione pubblica con la realizzazione di un grande parcheggio interrato, la ri-funzionalizzazione degli emicicli storici e di altri immobili lungo il perimetro del monumento. Oggi questa importante rigenerazione urbana è ancora in corso; è di questi giorni la delocalizzazione dell’aeronautica militare, secondo un successivo e lungimirante programma del Ministero della Cultura. Rigenerazione urbana che è anche sociale e culturale: andando oltre il destino dei luoghi, questa diventa occasione di produzione di sistemi di valori per la crescita di armoniose interazioni. Pubblica questo significativo lavoro di programmazione e riqualificazione territoriale curando il volume “La città della memoria” il Programma Integrato della Reggia di Caserta e le sue potenzialità di sviluppo con le fotografie di Fabio Donato. Per anni è stata consulente per la valorizzazione dei beni culturali per la Regione Campania ricoprendo anche l’incarico di Autorità di Gestione del Programma Interregionale Attrattori Culturali, Naturali e Turismo e contribuendo alla definizione dei Poli e delle Reti delle Regioni del Sud Italia. Sempre in Regione, nel ruolo di esperto senior per la Promozione e Valorizzazione Integrata del Sistema dei Beni Culturali, ha seguito l’attuazione di diversi interventi ricadenti nei Progetti Integrati dei Grandi Attrattori Culturali, tra cui i Campi Flegrei, Pompei Ercolano, la Reggia di Caserta e con Francesco Escalona l’affascinante isola flegrea, con il progetto “Circuito turistico culturale tra l’isola flegrea di Procida e Bacoli: antiche terme, ville imperiali, borghi, abbazie, castelli e palazzi” con il coinvolgimento dei territori di Ischia Procida Bacoli e Pozzuoli per la visita alle meraviglie archeologiche e naturalistiche dei Campi Flegrei.

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È stata componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Real Sito di Carditello, nella fase di definizione della sua governance e della sua effettiva partenza operativa con la presidenza di Mirella Baracco e dell’ex Ministro Nicolais dopo.
Dal 2015 al 2020 è’ stata componente del Comitato Scientifico del Museo della Reggia di Caserta. Ha accompagnato la propria attività professionale con il costante approfondimento scientifico sui temi legati alle politiche culturali, anche con insegnamenti in diverse Università e scuole – tra cui quella per dirigenti – ed è stata docente del corso di “Management pubblico per la valorizzazione dei beni culturali”; all’Università Luiss con Enzo Peruffo ha presentato il caso Procida.
L’amore per la divulgazione e la gestione della conoscenza dei beni culturali, la porta anche a perlustrare nuove possibilità di fruizione dei siti archeologici: già nel 2010 deposita un brevetto per la fruizione dei beni culturali in modalità interattiva dinamica, con impiego di tecnologie di “realtà aumentata”. L’intento è rendere attrattiva la fruizione dei siti archeologici anche alle fasce generalmente escluse dal consumo culturale: modalità innovative di fruizione dei beni culturali, nuove prospettive di visita, di conoscenza e di educazione. La possibilità, dunque, di trasformare una classica visita in una esperienza coinvolgente ed emozionante, rendendo la storia comprensibile ai più e portando i valori delle architetture antiche alla conoscenza anche dei meno motivati, ma indispensabili fruitori, come i residenti, nella convinzione che solo attraverso la loro partecipazione i beni culturali possano diventare vivi, protetti e costituire un simbolo propulsivo dei territori. Da oltre 10 anni vive a Procida con Cesare e Paolo, loro figlio. Appena arrivata sull’isola, ci racconta, mette a disposizione del Comune le sue competenze per l’attivazione del difficile processo di trasferimento dell’ex carcere, attraverso il federalismo demaniale, con la stesura di un Programma di Valorizzazione sostenibile e credibile. Si occupa successivamente della redazione del Piano Particolareggiato di questo importante complesso monumentale realizzato nella seconda metà del ‘500 per volere del Cardinale Innico d’Avalos, figlio di Alfonso, del quale è esposto al Getty Museum uno splendido ritratto dipinto da Tiziano.
Il palazzo del Cardinale divenne residenza reale di Carlo di Borbone nel 1734 e bagno penale del Regno nel 1830. Dalla meta dell’’800 i Gesuiti lo resero luogo di redenzione per i reietti e gli ergastolani, perseguendo il principio dell’ ora et labora. Nel 1988 il carcere di massima sicurezza viene chiuso e da allora lasciato nel degrado dell’abbandono. Il lavoro di Rosalba Iodice, per l’Amministrazione Comunale, è stato quello di costruire le condizioni per ridare nuova vita a questo bene culturale. Il Palazzo d’Avalos, nel suo valore di hub culturale, come riportato nel Programma di Valorizzazione, attraverso la sua rigenerazione potrà aprire le porte alla permanenza di visitatori legati alla ricerca, al sistema universitario straniero, alle residenze per artisti e creativi con una produzione culturale diffusa, divenendo la nuova fabbrica per l’isola del mondo dell’arte, della conoscenza, della ricerca e dell’alta formazione e accompagnando così le speranze e le visioni del futuro dei giovani di questa splendida isola, con l’attenzione di non snaturare la sua identità e i suoi ritmi.
A conclusione della redazione degli strumenti di programmazione ed urbanistici redatti per l’Amministrazione Comunale di Procida la casa editrice Nutrimenti pubblica la monografia “Palazzo d’Avalos e l’ex carcere di Procida: il complesso monumentale rinascimentale tra passato presente e futuro”. Il libro è stato tradotto in inglese, se ne attende la stampa. È stata curatrice e direttore artistico dell’evento “Itinerari di Arte Architettura Natura Letteratura Teatro Cinema tra le Tradizioni Etnografiche Gastronomiche e Musicali” programma di eventi promozionali finanziato dalla Regione Campania. Questo progetto ha costituito spunto e innesco per una serie di nuovi manifestazioni annuali culturali a Procida tra cui Il Trofeo del mare, divenuto poi Maretica, di cui oggi Alessandro Baricco insieme a Claudio Fogu e i procidani Gianni e Domenico Scotto portano avanti un interessante appuntamento annuale per l’isola, insieme agli storici premi dedicati ad Elsa Morante, a Concetta Barra e allo splendido format Procida racconta voluto da Andrea Palombi e Ada Carpi di Nutrimenti e curato da Chiara Gamberale.

Con l’itinerario dedicato all’ex carcere, oggi finalmente per tutti Palazzo d’Avalos, si da inizio, con il suo progetto, alla rigenerazione di questo bene attraverso l’arte contemporanea con l’opera di Alfredo Pirri “7.0 che a Rosalba piace chiamare “Sorge il sole a Palazzo d’Avalos”. L’opera assume, come si vede dalla copertina del libro, il valore di simbolo della rigenerazione: un fascio di luce che all’alba trasforma una finestra in un brillante incastonato nel maniero per imprimere e quasi sigillare la rinascita, facendo sbocciare la sua quarta vita, attraverso l’arte purificatrice e rigeneratrice di questa architettura maestosa nel cuore del Mediterraneo, appuntamento elaborato successivamente, con bravura, dall’associazione che gestisce le visite con l’alba al palazzo. La parte più affascinante del complesso monumentale cinquecentesco è senza dubbio Santa Margherita Nuova che si erge sul promontorio di fronte alla Corricella. Rosalba Iodice è la co-progettista del consolidamento e del restauro dell’ex convento e ne sta seguendo i lavori per la realizzazione di gallerie espositive, spazi museali e spazi relazionali. Questo luogo sarà un importante e suggestivo percorso paesaggistico per i visitatori, ma innanzitutto un nuovo luogo per le tantissime attività culturali della vivissima comunità procidana. L’ex convento diverrà il luogo dove l’arte sarà indissolubilmente legata al senso architettonico degli spazi.

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