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ALESSANDRO EGGER nel cast stellare di “House of Gucci”

 

ALESSANDRO EGGER
nel cast stellare di “House of Gucci”

Alessandro Egger

Alessandro Egger serbo di nascita e milanese d’adozione, è uno dei modelli più ambiti nelle passerelle e nella Campagne pubblicitarie delle grandi maison di moda come Dolce & Gabbana, Versace, Armani. Indipendente da quando aveva 17 anni, un ragazzo fedele e di sani principi con tante esperienze di vita ed un obiettivo ben chiaro quello di fare l’attore. Un’ occasione speciale ci porta ad incontrare Alessandro per un’intervista esclusiva ricca di sorprese.

 

Alessandro Egger

Alessandro nel mondo della moda sei un volto molto noto, hai lavorato e lavori con le più grandi maison come: Armani, D&G, Versace ecc.., tra le figure appartenenti a questo mondo che hai incontrato chi ti ha trasmesso il messaggio più forte, tanto da considerarlo/a una guida o un punto di riferimento?
Per quanto mi riguarda, sono le persone che lavorano all’interno a darti molte emozioni, le persone con cui stai più a stretto contatto e con cui instauri un rapporto intenso, come può essere: un responsabile prodotto, una vestiarista o un responsabile ufficio stile. Queste sono le realtà che mi ispirano da sempre, perché ogni giorno si confrontano con un lavoro duro ed attento, seguendo ritmi sostenuti, senza guardare l’orologio, le festività o l’adeguato compenso, pur dando sempre il massimo.

«House of Gucci», il nuovo attesissimo film di Ridley Scott, arriverà al cinema a dicembre. Farai parte del cast, grande opportunità, ce ne vuoi parlare?
Grandissima e attesissima parte della mia vita, che ho visualizzato e manifestato con anche grande impegno, poi in realtà avevo fatto l’audizione per un altro ruolo ma Ridley in persona ha detto che gli piacevo e mi voleva su un altro ruolo, incredibile se penso che tutto questo è successo attraverso un self-tape, io sono sempre stato abituato a fare i provini in una stanza con persone fisiche e quindi il doppio della felicità ad essere riuscito a prendere un lavoro così bello da remoto. Il che significa che con l’impegno oggi puoi fare tutto. E anche con l’aiuto fondamentale della mia agenzia che mi segue da quando avevo nemmeno 14 anni ormai sono passati un po’ di Anni. Hahah.

Chi hai avuto modo di conoscere in questo contesto?
Ho avuto modo di conoscere diversi attori giovani e motivati italiani, e anche di capire il vero approccio hollywoodiano. Un set di Hollywood è come una fiaba tutto è incredibilmente organizzato e professionale. Poi una volta sul set aver avuto il piacere di esser diretto e guidato da Ridley Scott non ha prezzo, la sua umiltà nel prendersi cura anche di chi ha un ruolo piccolo mi ha fatto sempre ricordare il mio motto che non esiste una piccola parte, ma un piccolo attore, quindi anche la più piccola delle opportunità fra un cast di stelle così, va resa grandiosa. Davanti alla mia roulotte c’era quella di Adam Driver, con il quale ho anche avuto il piacere di condividere il set. Abbiamo parlato di Brooklyn, del volo che lo attendeva due chiacchiere e ci siamo fatti una foto ricordo. Poi sono tornato sul set e ho avuto la seconda opportunità di fare due chiacchiere con Ridley e immortalare il tutto in uno scatto. C’era anche Jack Huston che aveva la postazione del trucco di fianco alla mia, uno spasso di persona, troppo divertente.

Da piccolo come da grande forse ero uno dei pochi che non sognava, ma sapeva già cosa voleva.

Alessandro Egger

In varie occasioni hai espresso il desiderio e la volontà di intraprendere la carriera di attore, la fortuna lascia spazio alla determinazione? 
La fortuna esiste sotto forma inaspettata come conseguenza di una manifestazione e proiezione. Se tu visualizzi e progetti di vederti in un determinato posto, dopo anni o mesi o magari giorni ti ci ritroverei in maniera imprevista, una chiamata inattesa, un gesto un segnale. La fortuna per me è di chi se la crea. Ci vuole tanto impegno, basta guardare tutta la gente di successo e farsi la domanda, ma lui è lì per fortuna? La risposta è no, ognuno ha lavorato a modo suo in qualche modo per arrivare in un punto. Serve visualizzarsi ed essere grati ancora prima che succeda. 

Tante cose sono cambiate nel mondo in generale con l’insorgere del covid 19, in particolare com’è cambiato “il mondo della moda”?
Il cambiamento è evidente ma la moda credo che abbia avuto una grandissima forza e capacità di adattamento, infatti a parte per pochi mesi, e chiaramente sugli eventi pubblici ha escogitato tante soluzioni digitali per non far smettere di girare la ruota, dalle sfilate digitali, presentazioni digitali, esposizioni digitali costante cautela e controllo con tamponi, mascherine, gel e distanza di sicurezza. In realtà credo che abbia creato i presupposti per un approfondimento importante per tutto ciò che riguarda il passaggio all’e-commerce, chi aveva dubbi si è dovuto ricredere, perché ha generato soluzioni per le aziende. Questo chiaramente non può sostituire il rapporto umano in negozio ma almeno può contribuire all’andamento di un punto vendita senza doversi fermare. Insomma la moda è molto determinata ma chiaramente ci vuole tanto più lavoro, tanta più conoscenza e adattamento. Sono convinto che ogni crisi porti dei miglioramenti per l’umanità, come sono anche sicuro che tutto cambierà e continuerà a cambiare.

Da piccolo cosa sognavi di diventare?
Da piccolo come da grande forse ero uno dei pochi che non sognava, ma sapeva già cosa voleva. Ero sempre al centro dell’attenzione, perché lo desideravo, volevo intrattenere, regalare sorrisi, allegria, insomma fare gruppo e creare legami attraverso giochi, battute e imitazioni. Tutto è nato così semplicemente, poi con il tempo diventò tutto chiaro, sulla strada che mi avrebbe atteso, ovvero il mondo dello spettacolo che per me non è mai stato solo la tv, ma tutto, come: ballare, cantare, recitare, fisicità ecc. Oggi mi accorgo che per me è sempre stata un’esigenza, per questo dopo così tanti anni ci sono ancora dentro, cresco e miglioro, perché per me quello che faccio è paragonabile all’aria che respiro è vitale. 

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I tratti fondamentali dell’italian style?
L’Italian style è stile, per me e per il mio armadio è fondamentale avere un pantalone con taglio sartoriale, ne ho di tre generi, asciutto a sigaretta, oversize dove si gioca con le stoffe di vario genere come velluti, tessuto tecnici e jeans sempre con un taglio moderno.
Amo la moda Italiana, la vivo tutti i giorni e mi entusiasma. La sartoria italiana per me è essenziale e serve, ora c’è stata una contaminazione importante da parte del mondo urban, capita molto spesso infatti di vedere capotti lunghi sartoriali con le Jordan.
Per ultimo direi, il tratto dell’eleganza, lo stile italiano lo fanno le persone con i loro tagli sempre ordinati, le barbe, le espressioni, i sorrisi, il fascino e il carisma tipico ed irresistibile.

Alessandro Egger

Qual è la tipologia di profumo che ami indossare solitamente?
Amo le fragranze che come la musica e l’amore fanno parte della nostra vita. Personalmente amo la ricerca, mi piace molto l’incenso, palo santo, cedro e oli essenziali, “le fragranze uniche”. Poi posso usare qualsiasi profumo quando lo ricevo, mi adatto come fa un attore ad ogni fragranza, ma quelle che preferisco sono senza dubbio quelle con una storia “speciali”. Mi piace molto l’olio santo che mi portava mia nonna dal monastero, un profumo piacevole e rilassante. 

Il rovescio della medaglia?
Il rovescio della medaglia per me è tutto il lavoro dietro ai riflettori, l’impegno e le notti insonni che si trascorrono a pensare, a rimuginare e a cercare soluzioni per andare avanti. La continua costanza è sempre messa a dura prova, con gli anni l’allenamento ti porta a saperla gestire, ma resta comunque la facciata che nei risultati non si nota. In realtà la costanza è la cosa più difficile da mantenere soprattutto quando lavori a livello alto, continuare a migliorarti per essere la parte migliore di te, è una sfida con te stesso.

Oggi quali sono i tuoi obiettivi di carriera?  
Gli obiettivi di quest’anno direi che partono bene, tra televisione e cinema. Per raggiungerli ci metterò forza e passione, voglio dare all’Italia una recitazione unica, un ruolo con cui posso far sognare le ragazze e dare ispirazione ai ragazzi, dare amore e voglia di migliorarsi, sognare e combattere per i propri sogni. Ho con me chi mi appoggia e mi sostiene, una squadra che mi vuole bene.

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